Piante sofferenti: le 5 regole per farle sopravvivere
Scritto da Massimo Tortorici, 27 Lug 2022. Pubblicato in Caffè Tropicale.
Sarà capitato a tutte/i di comprare una bella pianta da interno più o meno rara, attratte/i dal fascino decorativo del suo fogliame, e dalla sfida di voler fare un passo in più nella coltivazione delle piante da interno. Qualche informazione raccolta qua e là, un paio di dritte captate dal vivaista e una serie di contenuti social utili a partire nel migliore dei modi. Ok, il primo mese va alla grande, ma tutti gli altri? Succede spesso che, ad un certo punto, dopo diverse settimane o alcuni mesi di tranquillità, la vostra bella pianta nuova dia segni di sofferenza. Questi possono essere più o meno evidenti, a effetto graduale o improvviso, con conseguenze più o meno gravi. La vostra reazione però può essere solo una: “Devo fare qualcosa”. Già, ma cosa? In questo articolo, proverò a suggerirvi alcune regole generali che si possono applicare in tutti o quasi tutti i casi di piante da interno che rischiano più o meno la vita.
Regola numero 1: osservare la propria pianta
Per prima cosa, bisogna osservare le proprie piante. Non basta guardarle, o meglio, bearsi ogni tanto di quanto sono belle è sicuramente un’attività appagante. Quello che va fatto è prendersi un momento ogni settimana per guardare da vicino le foglie, l’unico vero specchio immediato della salute di una pianta. È fondamentale farlo, più che altro perché quasi tutti i problemi che può avere una pianta da interno, se riscontrati e affrontati nella fase iniziale, possono essere facilmente (diciamolo sottovoce) risolti. Proviamo a fare qualche esempio:
- Foglie con sostanza appiccicosa sul fronte e soprattutto sul retro: presenza di ragnetto rosso, acari o cocciniglia
- Foglie con piccole ragnatele lungo la nervatura centrale e puntini bianchi sulla pagina: ragnetto rosso o acari
- Foglie con margini marroni che si allargano gradualmente: eccesso di umidità nel terreno e possibile marciume radicale
- Foglie che diventano gialle e cadono velocemente, senza seccare: in alcuni casi ragnetto rosso/acaro, in altri (tipo Ficus Elastica e Ficus Benjamin) troppa acqua somministrata
- Foglie che si abbassano o che seccano: carenza idrica
- Foglie rugose che cadono in poco tempo: shock termico e posizione non ottimale (troppo caldo o troppo freddo)
Che siano Calathee, Alocasie, Monstere, Filodendri, Crassule, o qualsiasi altra aracea, cactacea, etc. queste sono situazioni che possono riscontrarsi su qualunque pianta.
Regola numero 2: analizzare lo stato delle radici
Se dalla vostra ispezione settimanale avete, ahimè, riscontrato la presenza di un problema, ma non avete ancora capito di che tipo sia e come intervenire, allora dovete per forza passare alla fase successiva: il controllo delle radici. Le radici possono infatti essere la fonte del problema. Dalle radici la pianta assorbe tutti i nutrienti che le sono necessari per crescere, produrre nuove foglie e/o fiori, mantenere un aspetto sano. Se il problema non è di natura parassitaria, né associabile alle condizioni esterne, allora dovete ricercarlo sottoterra. Estraete delicatamente la vostra pianta dal vaso, ripulite la parte inferiore del panetto dalla terra, fino a scoprire le radici. Se state facendo questa operazione perché avete riscontrato un problema sul fogliame della vostra pianta, allora è molto probabile che la terra attorno alle radici sia molto umida e compatta, soprattutto se il substrato è formato principalmente da terriccio universale e non da tutti gli altri elementi che facilitano drenaggio e areazione. In questo caso andateci molto piano nel ripulire le radici dalla terra. Comunque, se c’è un problema legato alle radici, dovreste riscontrare:
- Radici molto scure, mollicce, che si sfaldano molto facilmente: non c’è dubbio, si tratta di marciume radicale, in stato più o meno avanzato
- Radici sottili e bianche, come ammuffite: attacco fungino in corso
Regola numero 3: adottare la soluzione al problema
Individuato un problema, non resta che risolverlo. Ogni problema ha la sua soluzione, teoricamente. Nel blog Caffè Tropicale ci sono alcuni specifici articoli di approfondimento. Bisogna vedere a che stadio di avanzamento lo avete intercettato, il problema. Più tardi è, meno efficace sarà la soluzione da adottare. Ecco perché è fondamentale osservare frequentemente le nostre piante, anche quando sembrano in perfetta salute. Avete trovato ragnetti e acari? Usate un prodotto specifico. Avete trovato radici marce? Eliminatele e reinterrate la vostra pianta, cambiandone il substrato, se quello in cui sta non è adatto e stando più attente/i a come e quanto irrigate. Quello che è certo è che, affinchè la vostra pianta “malata” si riprenda, ci vorrà del tempo, come sempre accade in natura.
Regola numero 4: essere pronti a soluzioni radicali
Nel mondo delle piante da interno non ci sono mai soluzioni sicure al 100% e a volte può essere davvero difficile comprendere in tempo qual è il vero problema, o comunque riuscire a risolverlo realmente. Tutte le piante hanno però un aspetto in comune: sono in grado di rigenerarsi. Bisogna sempre tenerlo a mente, quando si pensa non ci sia più modo di salvare la nostra pianta. L’importante è non aver paura di adottare soluzioni drastiche. Avete trattato più volte la vostra Alocasia con un prodotto specifico, ma alla fine il parassita di turno ha avuto la meglio? Non siete riusciti ad arginare l’attacco fungino che ha atrofizzato le radici del vostro Ficus Lyrata? Avete diradato le annaffiature, ma le foglie della vostra Monstera Deliciosa continuano a macchiarsi di marrone? Nessun problema, prendete un paio di forbici, ricavata una o più talee apicali e immergetele in acqua aspettando che spuntino nuove radici. Oppure fate in modo che i rizomi (nei casi in cui ci sono, come per Alocasie) rimangano vivi, mettendoli in acqua, o in perlite, oppure ancora adagiati su un letto si sfagno tenuto sempre umido. Insomma, quello che dovete fare è, di fatti, propagare la vostra pianta, o comunque farla ripartire da zero, cercando di sfruttare al meglio le parti sane che ne rimangono. Tutto questo grazie a due alleati fondamentali: Acqua e Luce.
Regola numero 5: non perdere mai la speranza
Questa è la regola principale tra tutte quelle citate. Spesso infatti ci si scoraggia, soprattutto quando, nonostante l’adozione di una possibile soluzione al problema riscontrato non da’ i frutti sperati. “Azzerare” la situazione, ripartire da zero è psicologicamente molto duro, ma a volte è esattamente ciò che deve essere fatto per alimentare le speranze residue di salvare la nostra pianta, con cui, evidentemente, si è ormai stabilito un rapporto. In alcuni casi, bisogna attendere molto, come ad esempio per le Calathee: spesso succede che questo tipo di piante si prendano “un coccolone” improvviso, perdendo tutto il fogliame in maniera inesorabile. L’unica cosa che potrete fare è cercare di restituire alla vostra Calathea le condizioni migliori per prosperare (luce, temperatura e, soprattutto, substrato adatto). A volte, con il fogliame praticamente azzerato, può accadere che dopo alcune settimane di apparente morte, sbuchi di colpo una nuova foglia dal terreno. Miracolo? No, semplicemente “Natura”. Ah, ovviamente dovete crederci, ogni tanto il vaso con la vostra ex Calathea va innaffiato, immaginando che lì ci sia una pianta.
Considerazioni Finali
Lo avrete capito, o forse lo saprete già, perché ci siete passate/i. Una volta che cominciate a mettervi delle piante dentro casa, queste diventano veri e proprio componenti della famiglia, creature a cui dedicare attenzioni e cure, anche nei momenti più difficili. E vedrete che quando supererete un problema apparentemente insormontabile, la soddisfazione di essere riuscite/i a salvare la vostra amichetta verde, sarà una delle sensazioni più appaganti che abbiate mai provato.